• Dicembre

    20

    2016
  • 2152
Isolamento termico a cappotto: come risparmiare sul riscaldamento

Isolamento termico a cappotto: come risparmiare sul riscaldamento

In questo articolo parleremo dell’isolamento termico a cappotto, forse il miglior modo per risparmiare sul riscaldamento.

Ma iniziamo a spiegare cosa vuol dire isolamento termico a cappotto.

Ti è mai capitato in pieno inverno, rilassata nel comfort della tua casetta, di percepire un notevole e relativamente rapido abbassamento della temperatura interna del locali casalinghi nonostante i caloriferi fossero accesi fino a pochi minuti prima?

Oppure di sentire la necessità di aumentare la potenza del riscaldamento, nonostante porte e finestre siano tutte completamente chiuse? Se sì, quello che si sta verificando in questi casi è un fenomeno di dispersione del calore.

Ogni edificio è infatti sempre soggetto a continui flussi termici di rientrata e fuoriuscita di energia termica, ossia di calore, attraverso le strutture opache (muri, solai e pavimenti) o attraverso quelle trasparenti (finestre e vetrate) che lo delimitano.

Se la tua casa o il tuo appartamento non è adeguatamente isolato a livello termico, si può verificare un notevole incremento di perdita di calore e quindi la diminuzione, più o meno rapida, della temperatura della superficie interna dell’edificio.

Ponti termici e dispersione del calore

La dispersione di calore si verifica attraverso una serie di punti critici dell’involucro edilizio, detti “ponti termici”. Sono delle vie privilegiate di trasmissione del calore.

La maggior parte di questi punti  si forma dove c’è una discontinuità di isolamento tra due superfici per la presenza di materiali differenti o per interruzione dovuta a finestre, pilastri, serramenti.

I ponti termici a vista sono:

  1. Finestre: è sempre consigliabile rimpiazzare il vetro singolo con il doppio vetro.
  2. Muri: tutte le pareti in contatto con l’aria esterna sono fonti di dispersione, a meno che non siano correttamente isolate.
  3. Giunti tra pareti: punti in cui esiste una differenza tra l’area della superficie disperdente sul lato interno e quella del lato esterno (collegamenti tra parete e parete, tra parete e solaio e tra pareti e serramenti).
  4. Nicchie, canne fumarie e tutte quelle parti in cui esiste una variazione dello spessore della costruzione.
  5. Pilastri, travi, elementi di collegamento di balconi, tettoie e ovunque ci sia una discontinuità di resistenza termica dovuta a presenza di materiali con conduttività termica diversa nell’involucro edilizio.

I ponti termici sono la causa maggiore di spreco energetico che incide fortemente sulle spese per il riscaldamento e rovinano il comfort della tua casa con i continui sbalzi di temperatura.

Se questo non bastasse, la condensa e le muffe che ogni tanto si formano in determinati angoli dei muri e che alterano la loro l’integrità, sono, nella maggioranza dei casi, originate proprio dagli sbalzi termici che si verificano in queste zone delle pareti.

La soluzione?
Un sistema di isolamento termico a cappotto

L’isolamento termico a cappotto è sicuramente la tecnica più efficace per la coibentazione termica e acustica delle pareti di un edificio. Viene eseguita applicando del materiale isolante sulla superficie delle pareti e può essere portata a termine in due modi:

1. Isolamento termico a cappotto interno
L’isolante si applica sul lato interno del muro che viene poi successivamente intonacato. È consigliabile solo quando non si può intervenire dall’esterno (per esempio quando esistono vincoli di condominio) in quanto sottrae spazio dagli ambienti interni. Inoltre non sempre riesce a proteggere tutti i ponti termici, quindi, in alcuni casi, persiste il pericolo di formazione di condense e muffe. Il vapore degli ambienti infatti, in inverno migrando dall’interno verso l’esterno, condensa dietro l’isolante dove, incontrando la muratura fredda, dà il via a questi fenomeni.

2. Isolamento termico a cappotto esterno:
Lo strato isolante si trova sempre sul lato esterno della muratura, in questo modo si riduce quasi totalmente la formazione di muffa in quanto essa è protetta dal freddo. Inoltre l’isolamento a cappotto esterno protegge anche i ponti termici costituiti da solai, travi e pilastri che sono tra le principale porte di ingresso del freddo all’interno dell’edificio.

Vantaggi dell’isolamento a cappotto

  1. Mantiene la temperatura dell’involucro dell’edificio a livelli stazionari.
  2. Abbattimento degli shock termici caldo-freddo delle pareti esterne che sono spesso causa di crepe e sgretolamento di intonaci. Una parete posta in quiete termica è più protetta, si riducono così gli interventi e i costi di manutenzione.
  3. Riduzione sensibile dei consumi di risorse energetiche necessarie al riscaldamento e al raffreddamento degli ambienti, con conseguente riduzione delle spese di riscaldamento e di condizionamento.
  4. Riduzione dell’inquinamento atmosferico.
  5. Aumento del comfort abitativo all’interno dell’edificio.
  6. Temperatura più costante sia d’estate che di inverno.
  7. Migliore isolamento acustico dai rumori esterni.

Com’è composto un cappotto termico

Il sistema a cappotto è composto da diversi materiali disposti in successione per ottenere il risultato voluto. Generalmente nel cappotto esterno troviamo:
– La muratura esistenteSezione isolamento a cappotto
– Il pannello isolante con la colla retrostante
– Il fissaggio dei pannelli con i chiodi
– Una doppia rasatura con rete interposta posata fresco su fresco
– Primer e intonaco colorato.

Il pannello isolante costituisce l’anima che fa variare le caratteristiche di resistenza termica.

Sono diversi i tipi di materiali che si possono utilizzare per realizzare i pannelli isolanti:
Materiali naturali di origine vegetale o animale.
Lana di pecora, cellulosa, fibra di legno, pomice naturale, fibra di mais, lino, canapa, sughero: sono materiali un esiguo impatto ambientale perché realizzati con derivati animali. Con il loro utilizzo si ha un discreto livello isolante.
Materiali naturali di origine minerale.
Pomice, argilla espansa, lana di vetro e di roccia, perlite, vermiculite espansa, fibra di ceramica e vetro cellulare: anche se di origine minerale, anche questi hanno un basso impatto ambientale. I pannelli realizzati con questi materiali offrono un buon livello di isolamento.
Materiali sintetici.
Poliuretano espanso, polistirolo estruso, polistirolo espanso, resine e PVC espanso: sono materiali isolanti leggeri e con livelli di conduttività termica davvero bassi e un impatto ambientale più consistente. Vengono usati in forma di pannelli o di schiume.

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Incentivi e detrazioni per l’isolamento termico a cappotto

L’istallazione di un sistema di isolamento termico a cappotto rientra a far parte nelle opere di ristrutturazione che possono contare su detrazioni fiscali fino al 65% se l’intervento apporta un miglioramento alla prestazione energetica dell’edificio.

Possono ottenere la detrazione gli edificio esistenti di qualsiasi categoria catastale (abitazione o impresa) che abbiano adempito con regolarità ai pagamenti dell’IMU e che abbiano un regolare impianto di riscaldamento. Si può ottenere una detrazione massima di 100.000 euro.

È possibile richiedere la detrazione Irpef al momento della dichiarazione dei redditi, compilando l’apposita sezione del 730, modello Unico o altra dichiarazione.

Noi affianchiamo il cliente in tutta la fase dei lavori, offrendo servizi di consulenza gratuita anche sulla procedura di richiesta della detrazione e dei benefici fiscali.

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